Il gip distrettuale di Catanzaro, Abigail Mellace, ha scarcerato stamane dopo oltre 5 mesi di detenzione in carcere, l'ex capo della Squadra Mobile di Vibo Valentia, Maurizio Lento, l'ex vicecapo della Mobile vibonese, Emanuele Rodono', e l'avvocato Antonio Galati, penalista del Foro di Vibo. Per tutti il gip ha concesso gli arresti domiciliari in accoglimento di un'istanza presentata dalle difese degli indagati in ragione dell'attenuazione delle esigenze cautelari. Arrestati il 25 febbraio scorso nell'ambito di un troncone dell'inchiesta denominata "Purgatorio" condotta dal Ros di Catanzaro e dai pm della Dda Giuseppe Borrelli e Simona Rossi, l'avvocato Antonio Galati (difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Sergio Rotundo) e' accusato di associazione mafiosa, mentre per Maurizio Lento (difeso dall'avvocato Maurizio Nucci) e per Emanuele Rodono' (difeso dall'avvocato Armando Veneto) l'accusa e' quella di concorso esterno in associazione mafiosa. I due funzionari di polizia e l'avvocato sono accusati, a vario titolo, di aver avuto rapporti con il clan Mancuso di Limbadi (Vv). Nell'ambito della stessa inchiesta, due magistrati in servizio a Vibo e Catanzaro sono stati gia' ampiamente prosciolti a Salerno da tutte le accuse, mentre un terzo - il pm della Procura di Catanzaro Paolo Petrolo - si trova imputato, sempre a Salerno, per il reato di rivelazione di segreti d'ufficio.
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