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Sabato, 27 Luglio 2024 ore
07-11-2022 22:23 REGGINA - GENOA 2-1: Canotto sugli scudi, liguri agganciati
REGGINA - GENOA 2-1: Canotto sugli scudi, liguri agganciati

Reggina (4-3-3): Ravaglia; Pierozzi, Camporese, Gagliolo, Giraudo; Fabbian, Majer, Hernani; Canotto, Ménez, Rivas. In panchina: Aglietti, Colombi, Bouah, Cionek, Di Chiara, Loiacono, Liotti, Crisetig, Obi, Cicerelli, Gori, Ricci. Allenatore: Filippo Inzaghi.

Genoa (4-2-3-1): Semper; Sabelli, Bani, Dragusin, Czyborra; Frendrup, Strootman; Jagiello, Aramu, Gudmundsson; Coda. In panchina: Martinez, Agostino, Vogliacco, Yeboah, Hefti, Yalcin, Puscas, Calvani, Portanova, Tourè, Galdames. Allenatore: Alexander Blessin.

Arbitro: Fabio Maresca di Napoli. Assistenti: Damiano Di Iorio di VCO e Paolo Laudato di Taranto. 

IV ufficiale: Mattia Pascarella di Nocera Inferiore. 

VAR: Daniele Minelli di Varese. A-VAR: Juan Luca Sacchi di Macerata.

Marcature: 15’ Canotto; 33’ Aramu; 54’ Hernani;

Ammonizioni: 40’ Sabelli; 40’ Bani; 58’ Gudmundsson; 81’ Yalcin; 84’ Ravaglia; 89’ Strootman; 91' Frendrup

Espulsioni:


 

Cronaca:

Il pareggio di Cagliari ha interrotto una striscia pericolosamente negativa per i uomini di Mister Inzaghi, ed adesso contro il Genoa si sosterrà un importante esame di maturità. Modulo confermato, 4-3-3 con Ravaglia in porta, Camporese partner di Gagliolo, Canotto preferito a Ricci, inamovibile Rivas sulla sinistra, Menez punta. Blessin risponde col suo 4-2-3-1, spicca Strootman a centrocampo in regia, così come Coda punta centrale, da non sottovalutare una formazione con nomi da serie A.


Primo Tempo:

Il primo pallone è giocato dalla Reggina, dopo una prima incertezza sulla partenza. Il canovaccio del match è chiaro, difesa compatta e densa per Inzaghi, con lanci in profondità sugli esterni per provare a vincere i duelli e prendere in infilata l’avversario. Appare molto agitato l’allenatore amaranto in panchina, su una rimessa del Genoa l’arbitro deve addirittura richiamarlo in quanto troppo vicino all’avversario. Buona occasione della Reggina all’ottavo, stop di Menez defilato sulla sinistra, palla dentro per Giraudo, cross di prima intenzione con Hernani che alza la gamba ma non riesce a gestire il pallone, sul campanile va Canotto di prima intenzione ma si oppone il muro genoano. Contrasto in area tra Dragusin e Canotto, l’esterno amaranto credeva fosse stato fischiato rigore a favore ed esulta, in realtà l’arbitro aveva lasciato proseguire. Minuto 15’, lancio di Majer in profondità verso Canotto, tra i due difensori del Genoa riesce ad addomesticarla, supera il mediano in rientro, elude anche il suo stesso compagno e scocca un destro preciso sull’angolo lontano, 1-0. Tarda ad arrivare la risposta del Genoa, i liguri si affidano a degli innocui cross dalla trequarti. Pericolo per la Reggina, Strootman mette un pallone delizioso per l’inserimento di due compagni in area, Ravaglia aveva già intuito ed esce in presa alta sventando il pericolo. Sbaglia Majer, regalando di fatto un’azione agli avversari, Coda arriva al limite dell’area, prova l’assist per l’inserimento di due compagni ma sbaglia clamorosamente la misura. Fase centrale del primo tempo, ricca di scontri a centrocampo e colpi al limite del consentito, il Genoa non riesce a sfondare, Reggina che ormai è sistemata con un 4-1-4-1. Cambia tutto al 33esimo, Sabelli si accentra in zona offensiva e crossa al centro, tocco di Gagliolo che alza la sfera tanto basta per mettere fuori dai giochi tutta la sua retroguardia, si inserisce Aramu che imperiosamente insacca di testa. Non c’è tempo di rifiatare, Reggina che riparte dalla sua difesa, palla a Rivas che parte palla al piede sfidando Bani e Dragusin, passa in mezzo ai due in allungo, l’honduregno va giù e l’arbitro indica il dischetto, possibile occasione per portarsi avanti al 35’ minuto. Dopo ben 5 minuti di revisione VAR, viene confermato il rigore. Menez alla battuta, decide per una strana rincorsa per poi scoccare un tiro centrale e debole, para Semper e risultato che rimane sull’1-1. Il rigore sbagliato sembra aver abbattuto i giocatori amaranto, hanno visibilmente subito il contraccolpo psicologico. Dopo 5 minuti di recupero l’arbitro pone fine alla prima fazione di gioco.


Secondo Tempo:

Si riparte con lo stesso canovaccio tattico da ambo i lati. Subito un lancio lungo per Canotto, stavolta l’esterno amaranto è troppo defilato, sceglie male calciando verso la porta da posizione improbabile, si riparte dalla rimessa dal fondo. Il Genoa chiude la Reggina nella propria metà campo, non riuscendo però a trovare sbocchi utili per colpire a rete, prova invece Fabbian a lanciare il solito Canotto in profondità, al momento gestito dalla difesa. Ennesima ripartenza degli amaranto, filtrante per Canotto, va giù ma si prosegue, sul seguente tentativo di cross Czyborra ha il braccio troppo largo l’arbitro stavolta attende un attimo e poi conferma il secondo calcio di rigore. Sul dischetto stavolta si presenta Hernani, spiazza Semper riportando in vantaggio la Reggina, 2-1 al 54esimo. Il Genoa non riesce a produrre azioni importanti, ma anzi viene ancora infilato in contropiede dal solito Canotto, che continua a martellare sulla sua fascia dando tutto se stesso e sfiorando il secondo goal personale. Girandola di cambi per entrambe le panchine: fuori Menez, Rivas e Majer per Gori, Cicerelli e Crisetig. Blessin cambia invece Czyborra per Hefti. Qualche minuto più tardi Inzaghi vara un nuovo cambio, Cionek per Giraudo. Nervosismo per Yalcin che rischia il rosso per una sbracciata su un difensore in area amaranto, viene solo ammonito il turco. Ammonito Ravaglia per perdita di tempo, ormai la Reggina attende solo il fischio finale dell’arbitro. Scompiglio in area con Portanova che sfonda dal lato di Pierozzi, l’assist è per Yalcin che non riesce a girarsi in area facendo sfumare l’occasione. Saranno 6 i minuti di recupero. Nonostante 2 minuti aggiuntivi, tiene il fortino amaranto per la più dolce delle vittorie, la Reggina supera il Genoa per 2-1.

 

La Reggina conferma il momento di crescita collezionando lo scalpo del Genoa, favorito per la promozione diretta, e rilanciandosi per i primi posti in graduatoria. La mentalità operaia ha premiato l'abnegazione dei giocatori amaranto, in grado di approfittare delle sbavature difensive del Genoa, senza subire grandi pericoli. 


 

Antonio Agostino

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