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Venerdi, 21 Novembre 2025 ore
16-03-2021 20:58 BRESCIA - REGGINA 1-0, l'analisi di Antonio Agostino
BRESCIA - REGGINA 1-0, l'analisi di Antonio Agostino

CRONACA:

La Reggina dopo la bella vittoria col Monza, cerca punti preziosi per allontanare la zona play-out e sognare l’aggancio al treno play-off. Baroni decide di schierare i suoi col consueto 4-2-3-1, assenza pesante quella di Folorunsho, l’uomo che si è esaltato grazie a questo modulo e che verrà sostituito dal Nigeriano Kingsley. Nonostante le assenze a centrocampo, il tecnico amaranto decide di non snaturare il credo tattico che ha fatto assorbire ai suoi calciatori, proponendo Del Prato nell’inedito ruolo di partner a centrocampo di Crisetig. Confermato Okwonkwo come punta, avrà il compito di dettare il passaggio in profondità avvalendosi degli innesti di Bellomo e Rivas. Brescia che si è complicata la vita in questa stagione da ben altre aspettative ma che comunque è in un momento positivo con 4 risultati utili consecutivi 3 vittorie di seguito. Lo spagnolo Clotet in panchina, schiera i suoi con l’albero di natale: 4-3-2-1 che vede Ragusa e Jagiello dietro la punta Ayè. La compattezza è stata l’arma in più dei bresciani, in grado col ritorno del promettente difensore centrale Cistana di trovare la quadra.

Primo Tempo:

Primi 15 minuti ove continua a distinguersi la Reggina per l’organizzazione tattica e la freschezza atletica che sta dimostrando nel girone di ritorno. Il 4-2-3-1 orchestrato da Baroni assomiglia più ad un 4-5-1: grazie agli scali di Rivas sulla linea dei centrocampisti, la fase di possesso del Brescia è lenta e sterile, costringendo la squadra di Clotet a lanciare lungo per le sponde di Ragusa. L’occasionissima avuta dalla Reggina al 7’minuto sarà un pilota importante per questa partita: Brescia che vede gli spazi chiusi e lancia il pallone in avanti, linee strette della Reggina che addensano la propria mediana e favoriscono il recupero palla, ma soprattutto le veloci ripartenze di Rivas, pecca però l’honduregno di egoismo ed imprecisione. Appare in ombra Okwonkwo, meno mobile del solito e contenuto dalla stretta di Chancellor e Cistana. Col passare dei minuti cala la pressione degli amaranto, il Brescia ne approfitta per cercare spesso il fondo del campo, soprattutto grazie alle sovrapposizioni di Martella che taglia fuori in diverse occasioni un Rivas in ripiegamento difensivo, grazie agli 1-2 con mezz’ala e mezza punta. L’atteggiamento più propositivo del Brescia, porta la Reggina a schiacciarsi a ridosso della propria area seppur senza mai soffrire e concedendo pochissimo. Non viene presa una vera e propria contromisura al momento, anche se servirebbe più precisione dagli offendenti amaranto che hanno sprecato 3 occasioni nitide in contropiede, preferendo la soluzione personale allo scarico al compagno in superiorità numerica. L’ultima occasione del primo tempo al 44esimo, vede Cistana ciabattare un semplice appoggio, Okwonkwo preferisce il tiro dai 25 metri piuttosto che allargare su Bellomo, scelta infelice, si va negli spogliatoi sullo 0-0.

 

Secondo Tempo:

Brescia che parte da dove aveva iniziato e come spesso accade negli incontri così in equilibrio, si attende un jolly per sbloccare la partita. Jolly che arriva grazie ad un sinistro chirurgico del mediano Van de Looi, controllo e tiro di pregevole fattura, Nicolas incolpevole, ma serviva una copertura migliore sulla respinta della difesa amaranto. Baroni a questo punto decide di cambiare la disposizione dei suoi, escono Lakicevic e Kingsley per Bianchi e Menez: 4-4-2 è il nuovo modulo, Bianchi in mediana insieme a Crisetig, Del Prato che scala sull’out di destra. L’idea è quella di aumentare il peso offensivo sui centrali bresciani, cercando l’1vs1 e la qualità di Menez nell’ultimo passaggio. Il Brescia dal canto suo, una volta passato in vantaggio, attende l’avversario senza forzare la giocata, verticalizzando velocemente solo in caso di recupero del pallone, lasciando i terzini più arretrati. L’ingresso di Pajac e Labojko portano il Brescia a mettersi a specchio rispetto alla Reggina, 4-4-2 organizzato dal tecnico spagnolo con l’intento di mantenere il risultato e non lasciare i propri giocatori nell’1vs1. Al 66’ senza aver creato sin qui alcun grattacapo agli avversari, Baroni prova le carte Situm e Denis per l’infortunato Rivas e Bellomo, in precedenza Montalto aveva sostituito la punta Okwonkwo. In questa fase di stallo, la Reggina dovrebbe provare ad alzare i ritmi e creare superiorità sugli esterni, approfittando della possibilità di gioco aereo con Montalto. Cambia gli attaccanti il Brescia, con Donnarumma e Fridjonsson che sostituiscono Ragusa ed Ayè, tatticamente non cambia nulla ma non sono da sottovalutare le capacità di finalizzazione del primo. La Reggina non riesce ad accelerare, troppo posizionale l’atteggiamento dei giocatori amaranto, con gli opponenti che si limitato a mantenere serrate le fila non scoprendo i fianchi. Il primo attacco pericoloso del secondo tempo è da segnalare all’83esimo, quando finalmente arriva la giocata di Menez che guadagna la superiorità numerica e sui successivi cross deve esaltarsi Karacic nel gioco aereo anticipando la conclusione a colpo sicuro di Denis. Qualche minuto più tardi si ripete lo spartito grazie ad un cross dalla destra, e la sponda di Denis dal secondo palo, arriva un’altra occasione importante per la Reggina, non sfruttata però per questione di centimetri. Chiude in attacco la Reggina, provando a cercare la deviazione vincente innescando i suoi avanti senza particolari velleità. Gli uomini di Baroni non trovano il guizzo giusto nonostante alcune situazioni interessanti dentro l’area, pagando il secondo tempo decisamente sottotono, la ricerca spasmodica della giocata personale e la sveglia arrivata troppo tardi nel secondo tempo.

Antonio Agostino

 

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