
Pisa e Reggina sono due delle squadre più in forma del momento, ci si aspetta una gara dall’alto atletismo e verticalità. Come di consueto mister Baroni schiera i suoi col 4-2-3-1, importanti novità dal punto di vista tattico: se Folorunsho rimane il collante tra centrocampo e linea offensiva, la chance dal primo minuto per Okwonkwo indica la chiara intenzione dell’allenatore amaranto di voler giocare sui movimenti dell’attaccante ex Bologna. Come abbiamo avuto modo già di evidenziare nelle partite precedenti, è un attaccante che gioca poco sulla fisicità ma detta spesso il movimento profondo galleggiando sulla linea del fuorigioco, infilandosi tra i centrali di difesa avversari.
Il Pisa di D’Angelo ha già dimostrato quest’anno di tener testa a qualsiasi squadra con praticità. Il 4-3-1-2 è un punto fermo della formazione toscana, con Gucher abile tiratore, non disdegna negli inserimenti e sarà una spina nel fianco per il metodista della Reggina Crimi. Citazione per Mazzitelli e Marin che avranno l’arduo compito di raddoppiare sugli esterni amaranto ed accompagnare le sortite offensive.
Primo Tempo:
Nei primi 20 minuti la gara non vede tecnicismi o giocate personali rilevanti, ma un alto livello atletico da ambo i lati, con azioni pericolose che seguono l’identità delle relative compagini. Problemi in fase d’impostazione per il Pisa, spesso costretta dal pressing reggino a buttare qualche pallone di troppo a causa di imprecisioni del portiere Gori e della difesa. Pisa che rimane comunque pericoloso grazie alle avanzate di Lisi e Belli in grado di crossare con precisione sugli inserimenti dei centrocampisti, procurando brividi tra le fila amaranto. Reggina che come previsto, rinuncia quasi al gioco aereo ed attacca con aggressività l’avversario, recuperando molti palloni e provando ad innescare in velocità la propria punta. Il gioco della Reggina non passa mai dai piedi di Crimi, controllato dalla cosiddetta “gabbia” formata dai 3 giocatori offensivi del Pisa. Questo fattore ha limitato decisamente l’impostazione dell’azione della Reggina, che orfana inizialmente di Crisetig e con un Bianchi che fa tutt’altro mestiere, deve necessariamente scaricare sui terzini e soventi cercare uno scatto in profondità dei colleghi offensivi. Al 23’ la perfetta sintesi dell’idea tattica di Baroni: Nicolas riparte da Di Chiara, non trovando nessuno dei mediani in appoggio liberi, verticalizza centralmente, sul recupero palla viene innescato perfettamente Okwonkwo in posizione regolare, il perfetto assist viene sprecato da Bellomo che a 3 metri da Gori ciabatta incredibilmente la palla che esce a lato. Il Pisa rimane compassato e non prova ad accelerare l’azione, in parte a causa degli errori in palleggio, in parte grazie all’atteggiamento della Reggina che costringe l’avversario a buttare il pallone. Nonostante ciò, il Pisa rimane sempre pericoloso e sul recupero palla il Pisa cerca spesso Lisi e Mazzitelli sulla sinistra, abili crossatori, non contenuti da Lakicevic che avrebbe bisogno di una mano da parte di Bellomo. Le occasioni migliori della prima frazione rimangono della Reggina, ma spesso l’egoismo dei propri offendenti preclude una risoluzione positiva dell’azione, come nel caso di Okwonkwo con qualche tiro affrettato o qualche dribbling in più tentato da Folorunsho invece di servire i compagni in posizioni agevoli. L’ultima emozione di tempo, vede al 44’ un contropiede interessante per gli uomini di Baroni, ripartenza su angolo per il Pisa, con Micovschi impreciso però che serve troppo in profondità Okwonkwo, passando di fatto il pallone al portiere avversario.
Secondo Tempo:
Non ci sono cambi da segnalare inizialmente in questo secondo tempo. Cambia però l’atteggiamento del Pisa, meno rinunciatario, si prova lo sfondamento centrale piuttosto che concentrarsi unicamente sulle sovrapposizioni dei terzini. Quaini con coraggio prova più spesso la verticalizzazione e riesce anche nella giocata, come al 51esimo quando Lakicevic dimostra grandi capacità di lettura dell’azione e con una diagonale perfetta evita il peggio per la Reggina. Quest’ultima dimostra grande attenzione soprattutto sulle seconde palle, rimanendo aggressiva e mostrando una gestione del pallone più accurata rispetto all’avversario. Sul solito scatto in profondità viene servito Okwonkwo liberatosi bene dell’avversario, non possiamo dire altrettanto della conclusione non voluta di ginocchio e facilmente addomesticabile per il portiere. Al 60’ Baroni decide di effettuare due sostituzioni: Crisetig per Crimi e Rivas per Micovschi, tatticamente non cambia nulla, ma possiamo aspettarci più qualità nell’impostazione e verticalizzazioni più ricercate, l’attaccante Honduregno agirà infatti sull’out di destra, Bellomo dirottato a sinistra. Risponde D’Angelo al collega Baroni, Birindelli prende il posto di Belli e Siega sostituisce Quaini. Se col primo cambio possiamo rinvenire maggior freschezza atletica, con l’ingresso di Siega il Pisa avrà una soluzione offensiva di spessore, spostando in mediana Mazzitelli. Poche emozioni nei minuti successivi, seppur con qualche spunto interessante da parte di Okwonkwo. Decide di cambiare ancora D’Angelo, con l’ingresso di Mastinu per Mazzitelli, nuove idee in regia. Girandola di cambi anche per la Reggina: Situm per Bianchi e Montalto per Okwonkwo. Ridisegna la propria squadra quindi mister Baroni, 4-4-2 con Rivas ed il neo-entrato Montalto a formare la coppia offensiva, Folorunsho arretra in mediana e fa compagnia a Crisetig, Situm a destra e Bellomo a sinistra. L’idea dell’allenatore amaranto è quella di aumentare il carico offensivo sui difensori avversari, non lasciandoli in superiorità numerica e cercare la soluzione aerea. Poche le occasioni chiare, nessuna delle due squadre abbassa i giri nel motore. Baroni tenta anche la carta Denis (esce Bellomo), dirottando Rivas a sinistra, in quello che sembra più un 4-2-4 che un 4-4-2. Il Pisa dal canto suo tiene bene il campo, magari manca qualità e precisione in alcune scelte, ma non soffre i minuti finali ed entrambe le squadre terminano il match a reti inviolate.
Le premesse delle gara vengono pienamente rispettate: Reggina e Pisa si sono affrontate in una partita “maschia”, i due allenatori hanno preparato perfettamente la partita dimostrando di rispettarsi a vicenda e puntando a sfruttare tutti i possibili errori. Sicuramente può recriminare la Reggina per qualche occasione di troppo sprecata (soprattutto con Okwonkwo e Bellomo), buon segnale in ogni caso la tenuta atletica che spesso ha fatto discutere quest’anno, non è stato però il caso odierno.
Antonio Agostino
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