
REGGINA (4-2-3-1): Nicolas; Delprato, Loiacono, Cionek, Di Chiara; Bianchi, Folorunsho; Situm, Rivas, Liotti; Charpentier. a disposizione: Farroni, Guarna, Plizzari, Rolando, Stavropoulos, De Rose, Faty, Micovschi, Bellomo, Denis, Ménez. Allenatore: Baroni
LECCE (4-3-1-2): Gabriel; Adjapong, Lucioni, Dermaku, Zuta; Henderson, Tachtsidis, Bjorkengren; Mancosu; Coda, Stepinski. a disposizione: Bleve, Vigorito, Meccariello, Monterisi, Listkowski, Gallo, Dubickas, Calderoni, Maselli, Majer. Allenatore: Corini
Arbitro: Volpi di Arezzo, assistenti Dei Giudici e Trinchieri
Quarto ufficiale: Camplone
Ammoniti: 47’ e 67’ Coda, 54’ Henderson, 59’ Tachtsidis, 63’ Listkowski, 70’ Situm, 92’ Gabriel
Espulsi: 67’ Coda
Marcatori: 28’ Stepinski
La Reggina viene dalla cocente sconfitta di Ascoli contro una diretta concorrente salvezza, deve quindi riscattarsi subito e lanciare un segnale ai suoi tifosi. Il Lecce invece, dopo il doppio pareggio con Cittadella e Monza, ha bisogno dei 3 punti per rimanere in scia play-off. Le premesse sono quelle giuste per aspettarsi una partita divertente e combattuta. La squadra di Baroni, si schiera col consolidato 4-2-3-1 dinamico, le novità di formazione sono il recuperato Charpentier, finora oggetto misterioso del mercato amaranto e che oggi ha l’opportunità di mettersi in mostra direttamente da titolare, ed il neo-aquisto Nicolas in porta. Rivas per questa partita sarà il Trequartista, Folorunsho invece arretra sulla linea mediana per sopperire all’assenza del sin qui imprescindibile Crisetig. Il Lecce scende in campo col consueto 4-3-1-2 del tecnico Corini, lente d’ingrandimento sull’esperto attaccante Coda, uno dei migliori finalizzatori in Serie B, coadiuvato da Stepinski e dal fantasista Mancosu.
Parte forte la Reggina che cerca subito di verticalizzare per Charpentier ed arriva subito al doppio cross che viene facilmente disinnescato dalla difesa del Lecce. Il pressing amaranto schiaccia i salentini che per i primi 10 minuti tentano di cercare un isolato Coda in profondità con palle alte, ben gestite dalla punta. Si distingue Folorunsho per la solita caparbietà, anche se l’accuratezza nei tocchi lascia a desiderare. Su un pallone perso da Bianchi nella propria metà campo, la prima occasione della partita all’11esimo è del Lecce, con un tiro da fuori di Tachtsidis che si spegne sul fondo. Il ritmo partita viene interrotto per qualche minuto a causa dello scontro tra Charpentier e Zuta, fortunatamente nulla di grave per i due. Al 15esimo un bel cross di Del Prato, trova una spizzata di testa della punta Charpentier, prende bene la posizione ma non riesce ad indirizzare la palla verso la porta. Al 17esimo altra occasione per il Lecce, che costruiscono da destra con Henderson e Coda, e liberano per il tiro Stepinski che spara alto. Immediata la risposta della Reggina, che lavora un ottimo pallone sulla destra, ed in seguito ad un’azione prolungata impensierisce gli avversari. Partita che rimane godibile e veloce, con occasioni per le due compagini che rispondono ad ogni colpo avversario. Al 27’ da segnalare una conclusione di Del Prato dal limite destro dell’area, pericolosa la Reggina che però appare imprecisa nell’esecuzione. Un minuto più tardi cambia la partita, si ripete lo scenario precedente, con Henderson che lavora un pallone sulla destra, passaggio per Adjapong che con un passaggio basso al centro trova il taglio sul primo palo di un ispirato Stepinski, che grazie ad una giocata di tacco riesce a sorprendere Nicolas e porta in vantaggio i suoi. La Reggina non subisce il contraccolpo ed al 32esimo una verticalizzazione veloce di Folorunsho, porta Rivas ad attaccare la porta avversaria, dribbling sul difensore, ma Gabriel aveva già intuito ed anticipa l’uscita, chiudendo lo specchio sulla conclusione. Nell’azione Dermaku accusa un infortunio e deve essere sostituito, entra Meccariello al suo posto. Cambio forzato anche per la Reggina al 38esimo, rientra dopo l’infortunio Menez, sostituisce un malconcio Rivas e si posiziona dietro Charpentier, non cambia nulla tatticamente. Faro degli amaranto continua ad essere Folorunsho, che al 43’ con uno splendido filtrante trova Liotti libero in area, che sbaglia l’aggancio e facilita il recupero dell’onnipresente Adjapong. Sono 4 i minuti di recupero nel primo tempo, con la Reggina che chiude in attacco ma non riesce a concretizzare l’ottimo pallone di Menez al 46esimo. Finisce così il primo tempo, con la squadra di Baroni che deve inseguire nonostante la buona prova, ed il Lecce che si dimostra la solita squadra cinica mostrata in questo avvio di stagione.
Pronti via ed arriva nel secondo tempo un altro infortunio nelle file amaranto al 49esimo, con Charpentier che viene sostituito da Denis per un problema al femorale in seguito alla prima accelerazione provata. Affranto il giocatore e sfortunata la Reggina. Al 51esimo rigore per la Reggina, su un dubbio tocco di braccio dell’ex Lucioni, occasione ghiotta per agguantare gli avversari. Si prende la responsabilità Menez, che si fa ipnotizzare da Gabriel e sciupa il terzo rigore della stagione amaranto. Non si scoraggia la squadra di Baroni che continua ad affacciarsi in area avversaria grazie al lavoro di Denis e Menez, manca però concretezza. Al 60esimo doppio cambio per il Lecce che cambia mezz’ali, inserendo Listkowski e Majer per Bjorkengren ed Henderson. Insiste la Reggina sull’out sinistro ove però Di Chiara non trova la palla giusta per impensierire la difesa leccese. Fase della partita con le due squadre compassate per la stanchezza. Duri i duelli a centrocampo, viene ammonito Listkowski. Clamorosa occasione per la Reggina al 65esimo, su un cross sul secondo palo di Situm, Meccariello salva sulla linea a Gabriel battuto, per la disperazione di Loiacono e compagni. Ennesimo colpo di scena della partita al 68’, con l’espulsione di Coda, che lascia il Lecce in 10 uomini. Spinge sull’acceleratore la Reggina, anche se il Lecce non rinuncia ad offendere, come al 73’ con Mancosu, che arriva alla conclusione su una giocata personale, risponde subito Folorunsho con una botta da fuori che non impensierisce il portiere. Doppio cambio, il neo acquisto Micovschi prende il posto di Situm, Bellomo invece sostituisce Loiacono. Mescola le carte Baroni, risistemando i suoi col 4-3-3, posizionando il neo entrato Bellomo mezz’ala sinistra, Liotti scala terzino a destra, Del Prato e Cionek i centrali di difesa ed in attacco Menez e Micovschi a supporto di Denis. Proprio Liotti cerca di suonare la sveglia ai suoi con un tiro dai 25 metri al 79esimo, blocca Gabriel. Sull’azione successiva ancora Liotti, si dimostra l’uomo più pericoloso tra i suoi, su un bel cross da sinistra di Menez, stop e tiro di poco a lato. Altro pallone lavorato bene da Menez, palla a Micovschi che da limite fa partire un tiro deviato, la strana traiettoria stava per infilare Gabriel che però si salva in calcio d’angolo. Si copre il Lecce, Calderoni e Dubickas prendono il posto di Mancosu e Stepinski. Assalti finali della Reggina, con Liotti che ormai è tornato in posizione di ala offensiva, e Bianchi che arretra difensore centrale con lo scalo a destra di Del Prato. Tenta il tutto per tutto Baroni. Al 89’, uno splendido cross dalla destra di Micovschi pesca Del Prato solo sul secondo palo, non aggancia il giocatore amaranto che sciupa un’occasione preziosa. Altra palla al centro, questa volta di Di Chiara, Bellomo di testa fra le braccia di Gabriel. Reggina padrona del campo con palla che transita da destra a sinistra e rifornisce i rispettivi attaccanti che però non sfondano. Esce il Lecce dalla propria metà campo con un contropiede concluso fuori da Adjapong. Siamo subito dall’altro lato del campo, calcio d’angolo per gli amaranto al 93esimo che non trova la spizzata giusta. Finisce così, col nervosismo del tecnico Corini per un battibecco con la panchina della Reggina, e tanta amarezza per quest’ultima, non in grado di sfruttare l’uomo in più nonostante le occasioni create.
Antonio Agostino
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