“Considerato lo stato di criticità cui è giunta la Calabria, la necessità è verificare quale sia lo stato dell’arte dell’applicazione della legge 9/18 ed in questa ottica- ha spiegato De Caprio- rientra la convocazione dell'ing. Costantino per capire anche se siano operativi tutti gli organismi di prevenzione e di lotta alla criminalità organizzata che sono stati istituiti. Tutto questo ricordando che la legge assorbe anche il codice calabrese del buon governo che richiama a politici e burocrati della PA a comportamenti virtuosi ed eticamente irreprensibili”. Ha aggiunto il presidente: “Non è accattabile, né da cittadino né da rappresentante delle Istituzioni, che oggi essere calabrese equivali ad essere ‘ndranghetisti fino a prova contraria”.
Il contributo dell’ing. Costantino ha sollecitato un confronto al quale hanno partecipato i commissari Di Natale, Minasi, Paris, Sainato e Sculco.
“Anche alla luce di quanto riferito dall’ing. Costantino, è necessario- ha concluso il presidente De Caprio-, garantire da parte delle Istituzioni un fattivo contributo per rendere finalmente attuata la legge in questione che si rende necessaria in considerazione anche della ‘tempesta mediatica” che si è abbattuta sulla nostra regione e nel rispetto della dignità del popolo calabrese”.
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