Avrebbero fatto riferimento ai clan Bellocco di Rosarno (Rc), Fiare'-Gasparro-Razionale di San Gregorio d'Ippona (Vv) e Pardea di Vibo Valentia, gli arrestati nell'operazione aInsomnia oggetto del decreto di fermo del pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo. Le 6 persone coinvolte nell'inchiesta avrebbero infatti spiegato alla vittima che il capitale prestato a tassi usurari proveniva da questi clan, gia' riconosciuti da sentenze definitive come storiche cosche della 'ndrangheta. Gaetano Cannata' deve rispondere di cinque episodi di usura e di un'estorsione, il fratello Francesco di quattro episodi di usura. Secondo l'accusa sarebbero stati i mediatori simulati, nonche' i riscossori, dei prestiti ad usura nei confronti del commerciante vibonese. Salvatore Furlano deve invece rispondere di due episodi di usura e del reato di estorsione. A Damiano Pardea viene poi contestata un'estorsione ed un prestito ad usura, a Giovanni Franze' due prestiti ad usura (uno di 25mila euro ed uno di 3mila), mentre ad Alessandro Marando viene contestato un episodio di usura. Tutti i reati sono aggravati dal metodo mafioso. In particolare, Damiamo Pardea avrebbe minacciato il commerciante spiegandogli di non avere paura delle denunce e di avere amici "di peso" nella 'ndrangheta capaci di trovare la vittima ovunque si fosse rifugiata.
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