Snellimento della burocrazia e revisione triennale dell'elenco prefettizio delle associazioni antiracket e antiusura. Sono due degli elementi cardine nell'azione di contrasto a fenomeni che incidono profondamente nell'economia e nella struttura sociale del paese. La 'ricetta' e' del prefetto Santi Giuffre', commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, illustrata in incontro di formazione integrata in prefettura a Napoli. "Un appuntamento - spiega - che si inquadra in una serie di iniziative che si stanno portando avanti con le prefetture per organizzare un lavoro di squadra sul territorio e approfondire le questioni operative piu' complesse. L'obiettivo e' rendere piu' celere l'erogazione del contributo in favore delle vittime dell'estorsione e dell'usura". "Chiedo ai prefetti - aggiunge Giuffre' - di effettuare una revisione triennale delle associazioni, di verificarne in concreto il loro apporto e la effettiva presenza nei posti di polizia, nei tribunali, al fianco delle vittime". All'incontro tecnico, aperto dal prefetto di Napoli, Francesco Musolino, oltre ai rappresentanti delle diverse associazioni di settore napoletane, anche il procuratore Giovanni Colangelo, con un intervento sulla legislazione antiracket e antiusura. "Il primo problema che affligge l'Italia - spiega il procuratore - e' quello relativo ai tempi, lunghi, che incidono sia sul piano penale che civile e che espone ancora di piu' la vittima all'azione della criminalita', anche organizzata. L'elargizione del fondo la vittima puo' ottenerla anche durante la fase istruttoria, le indagini preliminari. Spesso, pero', il termine di 30 giorni non puo' essere rispettato dal pm perche' la vittima non sempre e' in grado di fornire elementi probatori. E nella maggior parte dei casi, la denuncia viene fatta a distanza di tempo, quando ormai i responsabili dell'estorsione o dell'usura hanno gia' fatto in modo di non lasciare prove evidenti, tracce chiare".