Ormai il dado  è tratto: i reggini si apprestano a chiudere definitivamente il tragico passato caratterizzato dalla lunga notte buia del “modello Reggio” di Scopelliti e Arena.

La conferma del totale disastro che Reggio ha subito è stato sancito da un’importante ricerca presentata, in queste ore, al Forum PA che si tiene a Bologna, l’eccellenza nel settore della PA.

La ricerca condotta dai massimi studiosi ed esperti in Pubblica Amministrazione ha permesso di stilare la classifica relativa alle città più “smart” o “intelligenti” del nostro Paese, ovvero quelle che offrono ai cittadini servizi, spazi verdi, asili nido, trasporti efficienti insieme a una rete sociale che non faccia sentire solo nessuno o, al tempo stesso, aiutano a creare una start-up e sostengono le imprese.

Una classifica che viene stilata ogni anno e analizza 72 indicatori: dai chilometri di piste ciclabili presenti nel territorio comunale ai chili di raccolta differenziata fatta da ogni abitante, fino all'utilizzo della tecnologia nella gestione del traffico.

Tutti indicatori per noi reggini spesso sconosciuti, ma assolutamente “normali nelle città normali”.

Dobbiamo drammaticamente registrare che la maglia nera tra tutte le città italiane e, quindi,  l’ultimo posto assoluto in classifica, il 106mo, è stato assegnato a Reggio Calabria.

E’ del tutto evidente che non ci possono essere scusanti o alibi: questa impietosa classifica rappresenta inequivocabilmente il funesto bilancio definitivo del decennio amministrativo di Scopelliti, Arena e del “modello Reggio”.

Un sistema di potere clientelare arcaico che si è caratterizzato per avere affossato la città azzerando e annullando servizi ai cittadini e alle imprese.

L’ultimo posto in questa graduatoria rappresenta una triste realtà, poiché tutti i reggini, nonostante paghino le salatissime tasse come tutti gli italiani, sono palesemente dei cittadini di serie D: si tratta, a scanso di equivoci, di un nuovo, temiamo non l’ultimo, frutto avvelenato e rantolo del vergognoso “modello Reggio” che ha massacrato la città.

Questi sono fatti concreti e incontrovertibili che devono fare riflettere ulteriormente i reggini che domenica prossima avranno l’arma per punire i responsabili del “sacco” di Reggio.

Siamo certi che toccherà al nostro candidato Sindaco Giuseppe Falcomatà e a “SINISTRA per REGGIO” riprendere la bandiera della dignità e dell’orgoglio di una città moribonda per farla rinascere e ricostruire una nuova Primavera.

SINISTRA per REGGIO