"Considerando l'urgenza ed indifferibilita' del Programma di sviluppo rurale della Calabria per il 2014-2020, ci saremmo aspettati un piano strategico che tenesse conto degli stessi obiettivi dati dall'UE: competitivita', sostenibilita', ambiente e sviluppo territoriale equilibrato". E' quanto commenta il consigliere regionale Pasquale Tripodi che "stigmatizza l'incoerenza del Programma non solo rispetto agli obiettivi ma anche rispetto agli impegni verso i distretti agroalimentari che purtroppo sono stati disattesi". Tripodi si chiede: "Come si puo' parlare di competitivita' del sistema agricolo se nemmeno si prevede un criterio di premialita' per i gruppi di azione locale (GAL) che sono gia' operanti?. L'effetto conseguente - prosegue l'esponente politico - e' quello di disincentivare i comportamenti virtuosi, misurando meramente la strategicita' teorica dei progetti e non i reali risultati da parte dei soggetti, la cui la esperienza positiva dovrebbe essere, invece, un criterio di valutazione per future partecipazioni". Secondo Pasquale Tripodi "il provvedimento, presentato dall'Assessorato all'Agricoltura e approvato dalla Giunta regionale, manca di una visione prospettica; ad una prima analisi, appare una gestione personalistica e poco lungimirante di un settore vitale per la Calabria, come il comparto agroalimentare. Tale Piano - continua Tripodi - non assicura il macro-obiettivo ad esso sotteso: parliamo cioe' della capacita' di un sistema produttivo di creare indotto. Invece, per come e' stato ideato - conclude Pasquale Tripodi - il Programma, cofinanziato dall'Unione Europea, generera' gravissime diseconomie e disfunzionalita'".
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